martedì 28 giugno 2011

-4 ( Japan 2011 ) JFilm Festival - terza

Non mi chiedete perchè, supratutto quando il genere non è proprio il mio.
Eppure...


Nana è stata una rivelazione :)

La storia di due ragazze, che entrambe si chiamano Nana e che più diverse non si può, incontratesi casualmente sul treno dirette verso Tokyo si ritrovano i destini intrecciati in una vicenda di viaggio, affermazione e alla di realizzazione dei propri sogni.

Il film è la trasposizione di un famoso manga dai tratti minimalisti e gotici, famoso in giappolandia e vede protagonista una Nana, cantante esordiente di un gruppo punk rock: Black Stone (BLAST) e l'altra Nana una tranquilla e precisina ragazza di campagna, dai sogni semplici che raggiunge il fidanzato a Tokyo per sposarsi (almeno così lei vorrebbe).
L'incontro fra due personalità e vicende personali così diverse portano ad un'amalgama dove entrambe le protagoniste imparano dall'altra per formare una grande amicizia e alla fine realizzare l'una i sogni dell'altra.

Le attrici (le due Nana) sono fantastiche, come un po tutto il cast, l'ambientazione è quella della Tokyo dei giorni nostri e la storia è decisamente attuale.


I dialoghi sono essenziali e qui apriamo una doverosa parentesi: i dialoghi nei film Giapponesi fin qui descritti sono minimali ed essenziali da suonare strani ed alieni alle nostre orecchie, non per quello che dicono, ma per la parsimonia di parole e la massimizazzione dell'importanza di ogni concetto espresso.
In pratica in Giappone la parola ha ancora un suo senso e basta una frase, seguita da un azione per descrivere un'evento od un'intenzione. Contrariamente a noi, dove la parola ha perso significato, costringendoci ad iperboli per sottolineare concetti, nei film Giapponesi ogni dialogo è essenziale, nessuno spreco, massimizzazione dell'importanza di ogni dire, di ogni gesto e sguardo.


Al primo Nana segue un secondo film: Nana 2 dove purtroppo cambia l'attrice che impersonificava una delle due Nana e altri attori principali, in più la storia del primo, realizzazione di un sogno, viaggio, fuga, si concretizza con problemi della vita, il tono è molto più triste e il destino ineluttabile.
Non posso dire che non mi sia piaciuto, ma il primo rimane irraggiungibile, il secondo mette tristezza, troppa.

Nota finale, entrambi i film naturalmente non sono mai usciti in Italia e anche in questo caso bisogna scovare una copia in lingua originale giapponese sottotitolata amtorialmente in italiano.

P.S.
Glamour Sky, la canzone dei BLAST del primo Nana, cantata da Mika Nakashima che è anche l'attrice di Nana cantante è un capolavoro :)


Buona J-Visione a Tutti!!!

lunedì 27 giugno 2011

-5 ( Japan 2011 ) JFilm Festival - seconda

Eh si, lo devo confessare, sugli aerei non riesco a dormire, non è per paura, turbolenze, costante ronzio, ma penso sia per l'allucinante biomassa compressa nella classe turistica di un Boeing, 10 per fila per non so quante decine di file, hostess che arrivano, vicini che devono andare in bagno, costate brusio, bambini che urlano, insomma non riesco a dormire.
Allora che faccio, mi guado tutti i film che danno sul 7 pollici del sedile e quando sono finiti quelli in italiano parto con quelli sottotitolati in italiano e finiti quelli... bè allora arrivano i veri capolavori :)


La priva volta che vidi Goemon ne rimasi folgorato, era in giapponese con sottotitoli in inglese, ma mi rapì dal primo istante, l'ho guardavo talmente concentrato, affascinato che dimenticai il misero 7 pollici, i vicini, i gagni urlanti, il pessimo audio, un capolavoro!

Goemon è la storia storico fantastica (come Azumi) dello Shinobi Goemon, realmente esistito e resosi famoso per il fallito attentato a Hydeioshi Toyotomi.
Il periodo è sempre quello della battaglia di Sekigahara, e la narrazione fantastica del film vuole che Goemon sia un orfano di un samurai preso sotto l'ala protettiva da Oda Nobunaga e cresciuto come Shinobi dal maestro Hattori Hanzo!
La figura di Nobunaga è vista in chiave estremamente positiva, contrariamente a quanto si tramanda di una figura sanguinaria, tanto da indurre la Capcom a farne un demone assetato di anime nella serie Onimusha.
L'amore di Goemon per Nobunaga e lo stretto legame di dovere lo porta a compiere il suo destino in una parabola da eroe per caso, mosso come una marionetta dal destino, ma alla fine padrone del suo fato, anche se... bè lo vedrete nella fantasiosa e fantastica riproduzione della battaglia di Sekigahara.


La produzione è di altissimo livello, la fotografia è permeata di una saturazione innaturale dei colori da far sembrare tutto onirico, una fiaba oscura, un po come succede in 300.
Le ambientazioni fantastiche come il castello di Osaka, i costumi, l'intero paesaggio è una cupa ma insieme abbagliante ricostruzione immaginifica di un Giappone immenso, potente, sgargiante, oscuro e gotico.

Gli attori sono eccezionali, come la regia, gli effetti speciali, il ritmo è sempre sostenuto e i dialoghi esaltanti.

Una piccola nota sui dialoghi... anzi no, ve ne parlo domani, capirete perchè :)

Una visione che non potete perdere, davvero fatevi un grande favore e guardatelo, anche se in Italia ovviamente non è mai uscito, per questo l'unico modo è di scovare una copia in lingua originale sottotitolata amatorialmente, come quella che ho scovato io, opera davvero degna con sottotitoli che utilizzano un font molto bello e che si spostato a seconda delle parti dell'immagine da far vedere, il tutto impreziosito da note sullo schermo per spiegare concetti come il Taiko e altri.
Mai visto sottotitoli professionali superare questi che sono "solo" amatoriali.

Buona J-Visione!!!

domenica 26 giugno 2011

-6 ( Japan 2011 ) JFilm Festival - prima

Per iniziar degnamente il Japan Film Festival prendiamo come titolo d'apertura Azumi e il suo seguito Azumi2


Azumi è l'adattamento cinematografico di un manga che purtroppo non ho mai letto ed il film e il suo seguito è una storia storico fantastica dove, come spesso accade nelle opere Giapponesi, da un base realistica e storicamente attendibile, si costruiscono personaggi e avvenimenti romanzati e fantastici.


Nel caso di Azumi ci ritroviamo nel Giappone feudale, subito dopo la battaglia di Sekigahara ( si lo so, sempre lei, vedete la sua importanza nella storia del Giappone?), rimasta orfana viene accudita da un generale di Tokugawa che fece un giuramento di fronte al suo signore, addestrare un gruppo di assassini per eliminare qualsiasi minaccia alla pace dello Shogun in quanti, rimanendo fedeli ai Toyotomi, volessero vendicarsi della sconfitta di Sekigahara.

Azumi così viene allevata come assassina e nei due film si compie il suo destino.


Film d'azione pieno di mortali combattimenti con la Katana contro personaggi fuori dalle righe, fantasiosi e affascinanti dove è facile innamorarsi della protagonista e seguirne i suoi passi nel compimento della sua missione.


Consiglio la visione a tutti coloro a cui piacciono i film d'azione ben fatti, ambientati nel Giappone feudale, con un buon ritmo sostenuto, grande protagonista e storia non scontata, inoltre, cosa rara e unica, completamente doppiati in italiano :)


P.S.
I film sono da guardare di seguito, la storia del primo finisce nel secondo senza senso di discontinuità.

Buona J-Visione!

venerdì 24 giugno 2011

-7 ( Japan 2011 ) J-Soundtrack

Nel lontano 2007, la prima volta che andai in Giappone, conobbi una ragazza, questa un giorno se ne uscì, dalla piccola borsetta più grande di lei, con 2 CD, li aveva fatti lei ed erano le sue canzoni preferite divise in J-Pop e J-Rock :)
Premetto che in Giappone la musica giapponese è catalogata negli stessi negozi con il suffisso "J-" ;)
Terminato lo stupore e la gioia per quel regalo inatteso e presi i 2 CD ( che tenera! aveva scritto i titoli delle canzoni con il pennarello sulla custodia ) mi dovetti ingegnare per ascoltare le aliene melodie.
A quel tempo analogico non avevo con me Macbook o Netbook o iPod Touch, niente, ero sconnesso, così corsi all’Apple Store di Ginza e mi comprai il mio primo iPod e poi corsi al CyberCafè di Shibuya dove, dopo aver pregato che mi mettessero iTunes in inglese, mi apprestai a mettere il contenuto dei CD sul mio primo fido iPod :)

La prima canzone della compilation J-Pop era Moments di Ayumi Hamasaki e non so spiegare ma è come se mi si fosse aperto un varco verso un’universo musicale meravigliosamente inatteso e fantastico.


Mi innamorai subito della musicalità di Ayumi Hamaski, ho tutti i suoi CD, tutti e se vedete la mia classifica dei più ascoltati di Last-fm qui a destra la troverete troneggiante in cima alla classifica.
Confesso che ancora, dopo anni, ogni volta che ascolto Moments mi viene in mente quella luminosa mattina a Shibuya, con il mio iPod nelle orecchie e questa melodia che mi esplodeva nella testa contornando di una meravigliosa colonna sonora il mio pigro gironzolare :)
Dopo aver più e più volte lasciato il solco digitale in ogni produzione di Ayumi altre sue canzoni sono divenute le mie preferite, come l’immensa: Is This Love?


Oramai è una tradizione alla fine di ogni viaggio una visita da Tsutaya di Shibuya per comprarmi l’ultimo di Ayu, non posso farne a meno :)


Come non posso fare a meno di acquistare l’ultimo del gruppo che spadroneggiava il secondo magico CD quello J-Rock, gli Omnyo-za
201006

Questi geni suonano un J-Metal particolarissimo dove fondono musicalità tipiche giapponesi con un metal molto elegante creando un mix forse dal difficile ascolto iniziale, ma che poi colpisce per complessità e bellezza.


Ovviamente cantano e suonano sempre e comunque in Kimono tradizionale ;)


Per rimanere in tema di musicalità tipiche giapponese mischiate a sonorità e strumentazioni moderne come non ricordare il trio delle RIN’
imgres

Un gruppo di tre ragazze, studentesse del conservatorio che misero insieme uno dei gruppi musicali più sorprendenti ed evocativi


Non avete idea dell’incredibile esperienza che si ha passeggiando per il Meiji Shrine di Tokyo ascoltando le Rin’, è un insieme di misticismo ed epicità che ti toglie il fiato!


Chiudiamo con una delle mie preferite, ultimamente si è un pò persa, ma a genialità non è seconda a nessuno: Tomoko Kawase nella sua doppia personalità di Tommy Heavenly6 e Tommy February6


E si perchè lei ha sdoppiato la sua produzione musicale in pop e gothic-rock creando un duo isterico e decisamente accattivante, io preferisco Tommy Heavenly6 la versione gothic-rock, anche se anche Tommy February6 ha partorito canzoni stupende, epocale è il duetto scontro fra le due personalità nella canzone: Lollipop Candy ♥BAD♥ girl


Geniale!:)

Buon J-Ascolto a tutti!

giovedì 23 giugno 2011

-8 ( Japan 2011 ) La grande battaglia...

iVi sono stati tre grandi guerrieri e Grandi Nomi ( Daymio ) nella storia del Giappone feudale che hanno tracciato la fine di un'era che chiameremo dei Daymio combattenti e l'inizio di un periodo di unificazione e pace sotto lo shogunato.

Il primo ad accarezzare velleità unificatrici nella turbolenta era dei Daymio combattenti fu Oda Nobunaga che quasi riuscì ad unificare il Giappone salvo cadere tradito da un suo stesso vassallo.

Il timone allorà passo nelle mani di uno dei personaggi storici del Giappone più singolari: Toyotimi Hideyoshi singolare e aitipisco in quanto "nasce" come semplice fante, fuori dalla casta guerriera dei Samurai per divenire il signore assoluto del Giappone.

Non fu mai amato veramente dalla casta guerriera dominante per le sue umili origini, tanto quanto fu amato dal popolo, purtroppo, quando oramai il Giappone era sotto il suo giogo, decise di avventurarsi alla conquista della Corea e della Cina causando il dissanguamento del suo esercito e quindi conseguentemente del suo potere.

Alla sua morte doveva succedere suo figlio, ma finalmente, uno dei più grandi vassalli di Nobunaga e per questo relegato a Edo (l'antica Tokyo): Tokugawa Ieyasu fece la sua mossa e forte delle sue truppe intatte non avendo partecipato alla rovinosa spedizione in Corea attaccò le forze fedeli ai Toyotomi nella più grande, imponente e importante battaglia di Samurai della storia: la battaglia di Sekigahara.


Questa immensa battaglia che vide coinvolti più di 200.000 Samurai e che determinò l'unificazione e un lungo periodo di pace sotto lo shogunato dei Tokugawa fu uno strappo lacerante e significativo nella storia del Giappone e in un certo senso l'apice e l'inizio della fine del periodo dei Samurai.

Vi racconto tutto questo per introdurvi 3 fondamentali letture che adoro e continuo a divorare periodicamente che sono tutte incentrate nel periodo derivante la grande battaglia di Sekigahara.

Iniziamo con un saggio, che è scorrevole e ammalliante quanto il migliore dei romanzi, nessun'altro ha colto e descritto così bene il periodo dei Samurai da un punto di visto non solo storico, ma emozionale e suggestivo:

Leonardo V. Arena


Questo testo fondamentale deve essere propedeutico per capire, apprezzare e amare Matsuyama Kaze uno dei personaggi più belli, in una trilogia di romanzi che riescono a trasportarti nel lontano Giappone feudale dello shogunato nascente, grazie ad una leggerenza ed una potenza affascinanti.
Acquistati per caso tempo fa sono diventati una mia lettura ciclica costante e immancabile.
Dale Furutani

 
A queste letture fondamentali facciamo seguire quello che è forse il più onirico e poetico rimanzo sul Giappone che abbia avuto il piacere di leggere, complesso, difficile, affascinante, graziato da uno stile di scrittura che dire innovativo è poco grazie ad una sorta di effetto rewind nella descrizione di particolari eventi, unito ad un cast di personaggi che ti rimangono nel cuore come pochi.

Takashi Matsuoka


Personalmente Genji e Kaze sono indubbiamente i miei personaggi preferiti di ogni tempo, di ogni libro, accanto a Hiro Protagonist ( mi spiace sinceramente per chi non lo conosce ).

Se siete anche solo vagamente interessati alla cultura e alla società Giapponese queste letture non solo sapranno soddisfarvi come poche, ma scommetto che non potrete fare a meno di rileggerle e ancora e ancora, io oramai ne sono irrimediabilmente assuefatto :)

lunedì 20 giugno 2011

-11 ( Japan 2011 ) Ho il panico...

Mi è venuto un attacchino di panico e se non trovo il residence e se mi perdo... oddio non mi sono mai perso in giappolandia (più o meno, ad Odawara mi sono perso si) per fortuna quei santi del residence hanno un sito fighissimo con PDF scaricabile con le istruzioni per arrivarci da Narita :)

From Narita Airport:
Take Keisei Sky Liner for”Keisei Ueno”and get off at Keisei Nippori station.¥1,920/ one way. Traveling time is approx. 50
minutes. From Keise Nippori station to the FS Nippori, it takes about 5 minutes on foot. If you take a taxi from the station,
the taxi fee is approx.¥710.

Chiaro no :)
Ho una voglia di partire indecente, sarà un viaggio della speranza da 16 ore (peggio il ritorno) ma una volta nel gate di Malpensa è fatta, uno è a posto, ti lasci guidare dagli eventi fino a toccare il sacro suolo nipponico :)

Mi sto facendo una scorpacciata incredibile di input giapponesi in questi giorni, innanzitutto videogames con il monumentale Muramasa che ieri ho finito, almeno l'avventura di Momohime, la giovane principessa di Narukami Han, non proprio finito, devo completare la battaglia finale dove semplicemente devo tirare giù un Dio! Bella l'esclamazione di Momohime: "vediamo se è vero che una Muramasa può affettare anche un Dio".
Eh si perchè Muramasa è realmente esistito ed è stato uno dei più grandi spadai del Giappone, pare che le sue spade fossero assetate di sangue tanto che una volta estratte non le potessi riporre nel fodero a meno che non avessero assaggiato il sangue dei nemici.


E come non ricordare Yuzuruha una volpe tramutatasi in donna che aiuta i protagonisti convertendo le anime dei nemici in fuoco nella forgia di Muramasa affinchè possa forgiare le spade demoniache:
 Il riferimento al dio Shintoista Inari (Inari appunto volpe) è chiaro e guarda caso il tempio di Fushimi Inari a Kyoto è stata una delle tappe più belle del mio Japan 2009 :)

Muramasa non è un semplice videogioco, è un immersione nel Giapponese medievale fantastico dove gli dei shintoisti camminano con gli uomini, dove anime di spadai morti forgiano spade demoniace che tagliano gli Dei, dove ti immergi nell'inferno shintoista a combattere gli Oni e sali sui cieli per sconfiggerne i guardiani.
Il tutto mentre attraversi il giappone assaggiandone le prelibatezze locali come le aragoste di Ise :)

Nei giorni seguenti vi parlerò dei film e dei libri che per rimaner in tema con il periodo sono incentrati nel 16 secolo giapponese incentrati su quel grande strappo nella storia giapponese che è stata la Battaglia di Sekigahara


 

giovedì 16 giugno 2011

-16 ( Japan 2011 ) Inizia l'attesa...

Ok, inizia ufficialmente l'attesa (e l'ansia segue a ruota)

Come alcuni di voi sapranno quest'anno riesco a raggiungere finalmente la meta ambita e non bastano certo il terremoto del millennio, lo tsunami e la centrale nucleare impazzita a fermarmi, quest'anno si parte.

Per ben prepararmi ho deciso di iniziare ad ascoltare solo musica giapponese (di cui parlerò in seguito), leggere solo libri giapponesi (di cui parlerò in seguito) e giocare solo videogames giapponesi (di cui parlo adesso! ;)

E quale miglior esponente del J-Videogiocare di....

Muramasa: The Demon Blade


I due protagonisti del gioco
 Innanzitutto è per la console che più giappo non si può della ditta, Nintendo, che più giapponesemente giappo non si può, poi è prodotto da quei geniacci dei VanillaWare, già creatori di Odin Sphere (prego inchini).
Non sto a farvi la "rece" ne a raccontarvi trama o gameplay (per quello c'è Wikipedia ;) vi dico solo che in assoluto è l'opera videoludica che più mi ha stupido come regia artistica e riproduzione stilistica dei miti e leggende del medioevo giapponese fantastico.
Spesso (tanto spesso) mi fermo solo a rimirar i meravigliosi paesaggi riprodotti in un 2D disegnato a mano come non se ne fanno più, foreste di bambù in cornici di Torii infiniti, giardini di ciliegio in fiore, caverne demoniache dai solfurei miasmi, campagne in fiore e tetti a pagoda di città fiorenti
Una delizia per ogni sano giocatore di VG che impazzisce al solo veder un kanji! :) Bene, vi ho annoiati abbastnza e io devo iniziare a carburare un pò nella scrittura, per cui vi lascio, per ora... (risata demoniaca, please...)