domenica 23 agosto 2009

15 - The Path of Perception

Volevo che si concludessero in bellezza le mie visite a Kyoto, con la visita al tempio che già sapevo mi sarebbe piaciuto di più, con il gioiello che tenevo nascosto nel cassetto, perchè il meglio si tiene sempre per ultimo

Io adoro i "torii" i shrine gates, i cancelli del tempio.

Li adoro nella forma per me ipnotica e per il loro essere cancelli senza sbarre, il cui passaggio non è fisico, ma sprirituale.

Il tempio, o meglio l'insieme di templi di cui più di 10.000 torii ne ammettono l'ingresso è il maestoso: Fushimi Inari.

Inari è il dio Shintoista del riso, dei cereali e del raccolto, quindi dell'abbondanza e della prosperità.

Diversamente da qualsiasi altro tempio, questo è un'insieme di più di 100 templi, a volte poco più di un'altare, dove fiere e indomite volpi (l'incarnazione di Inari) vegliano ai lati.


I 100 e più templi sono dislocati in un'enorme area che si snoda su una collina per più di 4 km, e il percorso, tutto l'intero percorso, per tutti i 4 km è segnato da più di 10.000 torii che ne compongono le pareti e il soffitto in una mistica e ipnotica sequenza di vermiglio del legno laccato e verde degli alberi lussureggianti della foresta selvaggia.

Perdonate se posso sembrar sconclusionato, ma è difficile scrivere ciò che è pura emozione, ciò che non può esser narrato, ma solo vissuto, nel mio piccolo ci proverò.

L'ingresso del tempio è già una meravigliosa esplosione di nero, rosso ed oro, in forme tipicamente Shintoiste, che ricordo è la religione madre del Giappone.
Ma nulla fa presagire l'inenarrabile, se non i numeri snocciolati dalla guida, che sono impressionanti, ma freddi, come la lieve pioggierellina che viene a posarsi sulle calde pietre del tempio mentre mi appresto la salita.

Il primo impatto è da far rimanere senza fiato, da spalancare la bocca di fronte ad uno spettacolo che neppure l'immaginazione può comprendere.
Il sentiero si svolge diritto fino ad una biforcazione, qui si aprono due stretti corridoi di torii fitti fitti e percorrerli come me al crepuscolo, bè... ma non percorriamo i tempi.


Superati i due corridoi questi si riuniscono nel lungo cammino che porterà ad una delle tante stazioni di sosta in prossimità dei templi più grossi.


Si raggiunge infine la stazione di sosta e si sono già percorsi non so quanti km tortuosi in ripide scalinate, i turisti si fanno radi, qui ci salgono solo chi ha volontà di vedere, gli stranieri latitano, sono l'unico.


Dalla stazione di sosta si apre unenorme anello, che quivi ha inizio e fine e che porta fino alla sommità della collina, al tempio più alto.




Ma mentre percorro il restante semicerchio... si attraversa una valle nella foresta, ero solo, non c'era anima viva, ero in quella valle colmo di suoni alieni e natura selvaggia e lontano il sentiero dei torii continuava e io ero spaventato, poi ecco, non è stata una percezione conscia, ma in quel momento, in quella foresta, in quel sentiero, ho sentito una verità, che non può esser capita, ma solo percepita e fatta propria.
E' stato un momento di pura magia, uno di quei rari momenti nella vita di autentica lucidità, dove tutto ti appare chiaro, dove il "qui ed ora" Zen ti appare chiaro, dove "sei" e dove il tutto "è".


Questo percorso dove il fronte del torii è liscio all'andata e iscritto al ritorno, questa immersione nella natura selvaggia casa degli dei poichè ogni cosa è un dio, questi km percorsi lentamente, quasi sempre senza nessuno intorno, quando si incrocia qualcuno ci si salutava con un bisbiglio, questo sentire un'emozione pregna di significati, non ha parole, Fushimi Inari non è un sito turistico, un "luogo" è un'esperienza che va vissuta, interiorizzata.


Ci sono rimasto quasi 7 ore, tutto era sparito, le altre cose che volevo fare, che importanza avevano, volevo vederne il sole calare, non mi bastava mai la sua bellezza, volevo ascoltarla ancora.


Infine giunse la sera e si accesero le lanterne e il tutto si fece ancora più denso di mistico mistero.


Addio Fushimi Inari, non pensavo, non credevo, ma mi hai tolto le parole dandomi qualcosa che può solo dirsi emozione pura.


Good Night and walk the path...

1 commento:

  1. Mamma mia, da come scrivi si capisce che la tua passione per la cultura giapponese ti prende sempre più!
    Riesci a trasmettere benissimo le tue emozioni.
    Per chi , come me, desidera vedere quegli stessi luoghi, le tue descrizioni sono premesse incoraggianti e incitanti a desiderare lo stesso viaggio!
    Ciao :)
    Rosy

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