Tanto tanto tanto tempo fa, quando cercavo di uscire dallo shock culturale del mio primo viaggio in Giappone (ebbene si esiste lo shock culturale) ero investito da una miriade di input visivi e cognitivi alieni ed estranei con cui cercavo di dare un’ordine e un senso.
Una ragazza che conobbi a Tokyo, Rieko, la mia salvatrice, un giorno se ne usci con due CD musicali contenenti le compilation della sua selezione di J-Pop e J-Rock…
Con mani tremanti per l’emozione di un regalo tanto prezioso perché autentico cancello verso un mondo di sonorità sconosciute, distanti eppure vicine, melodiose eppure aliene.
Non ero abituato ad ascoltare molta musica a quel tempo e certo non camminando, ma con l’iPod in mano, acquistato apposta per la J-Music di Rieko, mentre sostavo alla Smoking Area di Dogenzaka a Shibuya (Tokyo) infilai le cuffie nelle orecchie, accesi l’iPod e BUM! esplose nella testa Ayumi!
Questa canzone, Moments di Ayumi Hamasaki, per gli amici Ayu, fu il mio primo indimenticabile contatto con la musica Giapponese:
Da quel giorno per Tokyo non feci altro che ascoltare quei due CD e il
tutto fu avvolto in una spettacolare colonna sonora che mi fece capire, mi aprì
le porte di una cognizione melodica a cui piano piano abituai le mie
occidentali sinapsi a comprende, capire, esplorare e amare spudoratamente.
Non sono uno scrittore adatto a commentare la qualità di un brano musicale,
questa piccola introspezione nella musica Giapponese (J-Music) vuol essere solo
un piccolo spunto per ciascuno ad esplorar suoni e sensazioni lontane aliene e
affascinanti.
Iniziamo con il dire che tutti i generi in cui si differisce la musica
Giapponese iniziano con il suffisso “J-“, questo anche nei negozi, ovunque vi
riferiate ad un genere noto, ma creato in Giappone vi ritroverete “J-“ davanti.
Dopo questa doverosa premessa, nella mia modesta esplorazione della
musicalità dell’arcipelago del Sol Levante ho distinto quattro generi per me
primari: J-Pop, J-Rock, J-Metal e J-Alternative, due sono i generi le cui
canzoni preferite sono nei galeotti CD di Rieko, altri due sono generi che ho
scoperto e compreso nel mio peregrinare a Tsutaya
(famosa catena di negozi di musica Giapponese) e nei vari forum di fan persi e
mai più ritrovati della terra di Yamato.
Quindi iniziamo con un genere suggerito da Rieko che io adoro:
J-Pop
Lei ne è l’indiscussa regina, con qualcosa come 15 studio album, più
un gozzilliardo di remix, i famosi Ayu Mix, e milioni su milioni di dischi
venduti è per me LA cantautrice Giapponese per eccellenza:
Ayumi Hamasaki
Uso la parola cantautrice per un motivo, lei scrive i testi di tutte
le sue canzoni e sono anche testi notevoli.
Ma la sua qualità artistica primaria, quella che mi ha portato ad
ascoltare i suoi brani per più di 3000 volte secondo il mio scrobbling di
Last.fm, è la sua capacità di spaziare fra molti generi e soprattutto mutar il
ritmo all’interno delle canzoni in modi che inizino in un modo, si svolgano in
altro inaspettato in un’armonia di crescita e mutamento stordente.
Non disdegna neppure di impreziosire i suoi album con intervalli
strumentali di notevole ritmo:
Potrei parlarvi per ore di Ayu, dei suoi dischi che preferisco:
(miss)understood e my story e next level… ma fatevi un favore, andate su uno store
online e prendetevi almeno (miss)understood visto che finalmente sono
disponibili anche in occidente e chiudete gli occhi e sognate la terra delle
fate :-)
Certo vi sono altre reginette nella corte del J-Pop come Utada Hikaru
e la bellissima e bravissima attrice (dovreste vederla in NANA) cantante: MIKA NAKASHIMA
e sopratutto Tomoko Kawase in arte Tommy February6:
che con la sua duplice identità e assoluta genialità ci catapulta
direttamente nel
J-Rock
Tomoko Kawase, formalmente membro del gruppo J-Pop\J-Rock: the
brilliant green
di chiara ispirazione folk\rock made in USA ha intrapreso una
“brillante” carriera solista sdoppiando la sua personalità in una identità
J-Pop nella figura di Tommy february6 e una identità J-Rock con chiare ispirazioni
Gothic Tommy Heavenly6
il suo sdoppiamento di personalità la porta anche ad un delirante
duetto fra le due personalità!
E dal J-Pop con commistioni rock al J-Rock aumentiamo la robustezza e
approdiamo nel
J-Metal
Gli Omnyo-za, oltre a garantirmi uno sguardo e un sorriso di
assoluto rispetto dalla commessa di Tsutaya quando comprai: Kongoukyuubi (金剛九尾; Sturdy Dazzling Ninetails)
sono una fantastica commistione fra musicalità e ritmi e tematiche e
uso di Kanji di ispirazione fantastico medievale Giapponese e sonorità moderne
e decisamente robuste:
voi non potete capire quanto gli adori, sono stati la mia colonna
sonora del 2011, certo comprendo che qui si va sul difficile, le sonorità
iniziano a farsi davvero particolari e molto nipponiche, ritmi e musica suonano
quasi dissonanti ad orecchie occidentali non abituate a musicalità sol
levantine, ma fate uno sforzo, ascoltateli fino a quando non riuscirete a
comprendere la complessità e raffinatezza della loro musica e recuperate in
qualche modo, in qualsiasi modo, assolutamente: Kongoukyuubi!
E andando sempre più ad immergerci in melodie aliene approdiamo infine
nel
J-Alternative
Questa categoria è dominata dalle Rin' un meraviglioso terzetto di studentesse
di musica che fusero la musica “classica” Giapponese con sonorità moderne, qui
l'uso di strumenti a fiato ed a corda tipici della tradizione nipponica, domati
con assoluta maestria si fondono con ritmi e sensazioni attuali per creare un
mix di contemporaneo misticismo:
con l'esortazione di recuperare in qualsiasi, qualsiasi modo Genji Nostalgie (源氏ノスタルジー Genji Nosutarujī)
vi lascio con l'ultima suggestione di questa piccola escursione nella
J-Music sperando che almeno uno dei brani proposti vi abbia solleticato la
curiosità per delle sonorità lontane, sfuggenti, potentemente evocative.
Buon J-Ascolto a tutti!