La storica capitale del Giappone, non la prima però e neanche l'ultima, ha una storia eterogenea e particolare ed è in assoluto la città meno giapponese del Giappone.
Ehhh già direte voi, come fa l'emblema, il fiore all'occhiello del turismo giapponese essere la meno giapponese di tutte le città? Ecco ve lo spiego.
Appena arrivi a Kyoto ti accorgi che ti devi scordare a viva forza le impeccabili e assolutamente precise indicazioni, turistiche o semplicemente cittadine. Kyoto è inacessibile, i nomi dei siti turistici sono tutti in kanji, neppure in romanji, per cui ti trovi davanti ai luoghi ma non sai che cosa siano, mai successa una cosa simile, e non mi ricordo neppure tutte le megalopoli, metropoli, città, cittadine, borghi che ho visitato, manco a Kure che vede un turista straniero al decennio, manco nel più sperduto tempietto della periferia di Nara in mezzo alla campagna.
Sempre e comunque doppia lingua, sempre e comunque scritte in romanji ovvero scritte giapponesi con il nostro alfabeto, per esempio sotto 姫路城 trovi scritto Himeji-jō ovvero castello di Himeji, almeno capisci il nome del sito turistico, a Kyoto davanti ad uno dei templi più importanti: Kiyomizu-dera trovi solo scritto: 清水寺 !!!!
Dentro i siti turistici le spiegazioni delle cose che stai vedendo, ovvero i pannelli informativi nelle teche sono solo in giapponese! Emblematico è l'esempio del Nijo Castle che manco un castello è, ma solo un palazzo di rappresentanza dei Tokugawa a Kyoto.
Poi Kyoto è sporca, puzza e come città è squallida e impersonale e fa un caldo che ti ammazza, mai subito un tale caldo afoso, appiccicaticcio, malsano come a Kyoto.
I Kyotesi fumano per strada e buttano le cicce per terra! Inconcepibile, inaudito! Squillano i cellulari e invece di nascondersi parlano ad alta voce in mezzo ai locali! Inconcepibile, inaudito! Nel traffico tutti che strombazzano, nelle file nei cafè e nelle biglietterie ti passano davanti urtandoti!!! Inconcepibile, inaudito! Insomma inciviltà, presunzione e cafoneria, sembra di essere in Italia!
La spianata dell'inferno, ovvero il distretto Gion |
Ma perchè tornarci direte voi? Ma perchè oggi c'era uno dei festival più osannati di Kyoto ovvero il Gion Matsuri, che poi si è rivelata una simpatica sfilata di buffi carri alti alti con 4 ruote di legno fisse il cui gran divertimento ed evento era girarli nelle strade con l'ausilio di spinte e canne di bambù sotto le ruote con tanto di applausi del pubblico quando si giravano... va bè...
E li ho veramente apprezzato il savoir faire della guida, invece di rispondergli: "ma non so, tavoli, sedie, menù... secondo te povero mentecatto di un'idiota cosa potrai mai essere?" ha detto: "ohhh il ristorante è un interessante esponente di cucina locale" una grande quella guida :)
Kyoto Station, l'argento cancello per fuggir dall'inferno |
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