Den Den Town è la risposta ad Akihabara di Tokyo, ovvero il quartiere dell'elettronica, dei manga e dei videogiochi, per arrivarci mi incammino sereno diretto a Namba Station passando per un pigro passeggiar nelle gallerie dello shopping coperte di Shinsaibashi.
Dopo un lento camminare, una pizza, una sosta da Starbucks e una visita da Bic Camera (il principale concorrente di Yodobashi Camera) eccomi arrivare, all'inizio si presentano solo negozzi di manga, anime e cosplay, mi piacciono i manga, ma non sono la mia primaria passione e chi mi conosce può immaginare quale sia...
Mi inoltro per le stradine sereno, a parte un paio di magliette di Evangelion 2.0 posso resistere a tutto... quando ad un tratto... bastardi! Allora lo fate apposta! Vengo colpito diretto diretto nel mio punto più debole! Dragon Quest!!!!
Dovete sapere che qui in giappolandia è uscito Dragon Quest IX il primo di numerazione originaria ad uscire per Nintendo DS e porca paletta infame, c'è lo avevo fra le mani, insieme a gadget di ogni tipo, comprese delle rarità assolute!
Ma il gioco lo dovetti posare, sapete c'è una minimale barriera linguistica e i gadget gli ho dovuti lasciare, primo perchè Akihabara, non me ne vogliano gli Osakesi, ma è meglio, poi perchè a Tokyo c'è l'antro delle meraviglie, la mecca, il santo graal, la nona meraviglia dell'umanità: SquareEnix ShowCase! E volete che non ci vada!?
Dopo essermi girato tutta Den Den Town mi ritrovo di nuovo a Namba Station e... cavolo se è tardi! Mi fiondo in stazione per prendere la Midosuji Line (la mia linea, orami la conosco a memoria) e giungere a Umeda Station, passare il cavalcavia e presentarmi all'appuntamento con... il tramonto!
Vi ricordate vero!? Volevo assolutamente vedere il tramonto di Osaka dalla terrazza aperta del 40esimo piano del Shin-Umeda City Sky Building!
Arrivo 20 minuti prima del tramonto e signori... che spettacolo incredibile! Non siamo in tantissimi, si sta bene, il cielo è limpido, terso, pulido e lindo per via di un bel vento deciso che ha spazzato via ogni nuvola e accidenti!
Dopo essermi goduto il tramonto in religioso godimento estatico ecco la città che inizia ad illuminarsi e respirare, si le città in Giappone respirano, le mille luci rosse che illuminano i palazzi in modo che un aereo non li cilindri sono intermittenti, di una intermittenza graduale che sembra un respiro e i palazzi sono tanti e così le luci e così Osaka vibra di rosso respiro.
La terrazza non ha vetri, non ha nulla che possa rifletter fastidiosamente e rovinarti la bellezza di questa città illuminata di notte. E' qualcosa di incredibile, estatico, vedi i treni come luminosi vermetti che si incuneano nel cuore della città, vedi mille luci bianche e rosse muoversi veloci nelle autostrade multi-livello, vedi le luci di tutti i colori immaginabili rischiarare il cielo e in alto il rosso respiro come un manto ogni cosa rende viva e pulsante.
Qui potete vedere il Castello di Osaka
Qui i grattacieli di Umeda
E qui il porto...
Che meraviglia...
Me ne scendo veramente a malincuore dopo essermi quasi mezzo assiderato, fa freschino lassù, anche ad agosto, sopratutto con il vento che c'era.
Scendo e mi riscaldo un pò fuori (qui per riscaldarti devi uscire all'aperto, dentro qualsiasi cosa, bar, ristorante, negozio, stazione, metro, treno, bus ecc... è sempre un delirio di aria condizionata a manetta), mi fumo una sigaretta e mi accorgo di aver un leggero languorino, così vedo le pubblicità dei ristoranti dello Sky City e mi accorgo che questi matti nel primo piano sotterraneo hanno ricostruito una strada della Osaka degli anni '30 piena di ristorantini tipici che più tipici non c'è ne.
Scendo e mi riscaldo un pò fuori (qui per riscaldarti devi uscire all'aperto, dentro qualsiasi cosa, bar, ristorante, negozio, stazione, metro, treno, bus ecc... è sempre un delirio di aria condizionata a manetta), mi fumo una sigaretta e mi accorgo di aver un leggero languorino, così vedo le pubblicità dei ristoranti dello Sky City e mi accorgo che questi matti nel primo piano sotterraneo hanno ricostruito una strada della Osaka degli anni '30 piena di ristorantini tipici che più tipici non c'è ne.
Giro un pò, un pochino preoccupato perchè l'inglese latita e pure i prezzi sono scritti in kanji! Non si riesce a capire nulla, così decido di fregarmene e mi infilo nel primo che mi ispira e...
Oddio! I cuochi e camerieri sgranano gli occhi, pensano per un'attimo di mandarmi via, ma poi mi fanno sedere, riesumano una descrizione in inglese del ristorante dov'ero capitato e tentano a gesti di spiegarmi, sopratutto per evitare che combinassi casini da barbaro incivile.
Ero finito in un Kushikatsu! Questa tipologia di ristoranti presenta un bancone con al centro la cucina e il cuoco, questo pone un piatto e un pesce di ceramica con la bocca aperta davanti a te, sul tuo pezzo di bancone hai un coso dove posizionare il sale, mostarda ecc... un contenitore per la salsa, un contenitore con insalata cruda da sgranocciare, una marea di contenitorini con dentro delle cose (sale, mostarda e salsa ;), le bacchette, un tovagliolo asciugamano umido e un bicchiere d'acqua.
Il cuoco ti porge sul piatto in ceramica vari spiedini di pesce (mi diceva in giapponese che cos'erano, io sorridevo e mangiavo), tu li prendi, mangi e poni il bastoncino dentro la bocca del pesce in ceramica. Puoi intingere il bastoncino nella salsa, nel sale, quello che vuoi, quando ne hai finito uno il cuoco te ne porge un'altro diverso e così via.
E' uno dei modi più pazzeschi di mangiare che mi sia capitato qui in Giappone :) e uno dei più buoni! Ero un pochino spaventato per il prezzo, non sapevo quanto mi sarebbe costato e considerando che in Giappone, in una bettola magari puoi incontrare il sommo Sensei della tempura, insomma va bè, la Visa l'avevo.
Alla fine me la cavo con 20 euro :) Che pacchia, che mangiata, che bello :)
Addio Sky Building, domani è l'ultimo giorno a Osaka e poi si torna a Tokyo... ho commesso un piccolo colpo di stato che poi vi racconto.
Good Night and good Kushikatsu!
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