venerdì 22 luglio 2011

21 ( Japan 2011 ) The Rainbow and The Kamurocho

Bentornati cari fedeli video lettori alla vostra unica fonte di felicità giornaliera, ovvero la lettura della nostra avventura nel sacro suolo di Edo!

Oddio suolo... oggi non tanto, ma per spiegarvi meglio passo la parola al nostro inviato da Odaiba!

Buongiorno cari lettori, ed eccomi qui appollaiato sulla monorotaia che senza pilota ci conduce nella fantastica e artificiale isola di Odaiba, nel bel mezzo della baia di Tokyo!

Questa meraviglia di isola artificiale è stata tirata su dal nulla e riempita con alcuni dei più favolosi e avvenieristici palazzi di Tokyo, ma iniziamo la nostra attraversata sul maestoso Rainbow Bridge dalla prima carrozza della monorotaia con vista esclusiva in primo piano del viaggio e... si insomma... ODDIO!!!!




Scusate l'inviato par un pochino paralizzato, ha assunto un'espressione fra l'attonito, il sorpreso, il meravigliato e chi pensa di star per morire all'istante... e che sarà mai! Solo perchè la monorotaia si infila in mezzo a grattacieli di decine e decine di piani che come enormi montagne di vetro e acciaio paiono ingoiare la monorotaia che si muove agile sospesa nel nulla più o meno all'altezza del settimo piano... oddio... in effetti...

Perdonate, rieccomi, riprendo la linea, ecco ad Odaiba dovete farci l'abitudine, perdete contatto con il suolo, siete perennemente sospesi fra monorotaie, pensiline, passaggi pedonali, attraversamenti che volendo non tocchereste mai e dico mai il suolo, tanto che spesso e volentieri non vi accorgete neppure di essere in costante sospensione anche se non vi spiegate quel sotterraneo pallido senso di vertigine che vi accompagna... boh? sarà la tempura di ieri sera ;)

Arriviamo alla stazione 10 della monorotaia dove ci attende il Venus Fort, un centro commerciale costruito riproducendo un paese italiano del rinascimento! con tanto di balconi, nomi delle vie in italiano, piazze, fontane, soffitto azzurro con nuvole dipinte e una piazza della "Chiesa" con un ristornate italiano con dehor finto, no cioè il dehor è vero, ma la piazza è finta... si insomma avete capito, chiamato "Il Padrino"



E qui ci fermiamo a mangiare, minchia... perchè ci fecero un'offerta che non potevamo rifiutare... minchia! :D



Dopo questa botta di irrealtà, come se tutto il resto di Odaiba non fosse il parto di una fantasia ultra creativa, ci dirigiamo verso la sede della Fuji Television, in cui è in corso un'evento che durerà un mese: "United States of Odaiba!"

Già il palazzo della Fuji Television, che è un sorta di Fox Television giapponese, in cui producono un botto di fiction, era un po strano, poi ecco hanno deciso che non era poi così strano e così ci hanno incastrato dentro una sfera! No dico hanno costruito una sfera e c'è l'hanno incastrata dentro!




C'era un botto di gente per via del festival di Odaiba e anche una specie di parco giochi dedicato al fumetto e anime di One Piece che dire che stia spopolando qui in Giappone quest'anno è dire poco.


Vicino alla Fuji Television ecco il terreno, bisogna camminare un pochino, fare tante scale ma si tocca terra, sabbia e pietra nell'Odaiba Marine Park, dove si può ammirare il meraviglioso Rainbow Bridge, fantastico ponte sospeso più bello di Tokyo riflettersi nell'acqua scintillante di mille riflessi dorati...

Pronto?
Pronto?

Ecco ci risiamo, scusate l'interruzione, ma il nostro inviato ogni volta che vede il Rainbow Bridge dal parco entra in stato di imbambolata estasi e per almeno mezz'ora non connette più, si rincretinisce di fronte allo spettacolo di Tokyo dalla baia di Odaiba, però, insomma siate indulgenti, guardate che spettacolo!





Ok, ripreso il collegamento, controvoglia il nostro inviato abbandona tanta meraviglia, ma è ora di andar, andar a passare il venerdì sera a Kamurocho ;)

In verità Kamurocho è il nome fittizio dato al quartiere dei divertimenti più famoso e famigerato di Tokyo: Kabuki-cho a Shinjuku nel videogioco Yakuza della Sega, vera delizia e passione del nostro inviato che presto si godrà il 3 e 4 capitolo!

KAZUMA!!!!
Quindi si torna alla Yamanote e di culo ci si siede ed ecco che il nostro inviato cade nel tranello, appena ci si siede nella Yamanote o nella metropolitana a Tokyo ci si addormenta, all'istante! E' imprescindibile e automatico!
Così ci si risveglia giusto per la fermata di Shinjuku e BUM!

All'improvviso di trovi davanti, rincoglionito dal sonno, 3,6 milioni di Tokyesi della stazione di Shinjuku che sfrecciano da tutte le parti come diavoli di Maxwell impazziti! Pare che l'esercito Giapponese come corso di sopravvivenza per le truppe speciali usi addormentare la recluta e sbatterla appena sveglia nel mezzo della stazione di Shinjuku, se riesce ad uscirne illeso, ancora in possesso delle sue facoltà intellettive e addirittura riesce a beccare l'uscita giusta delle centinaia che ci sono, ecco allora è promosso come super soldato operazioni speciali!

E il nostro inviato c'è la fa, becca il passaggio sotterraneo per il Metropolitan Bulding, si gode l'espresso nella Keio Plaza e ammira il tramonto sui grattacieli più grattacielosi di Tokyo, da slogarsi il collo! :)




Ma poi l'aspetta la vera prova, passare attraverso la stazione dal lato ovest al lato est, tutto in sotterranea!
Ecco non c'è altro modo, ecco è come buttarsi in un'enorme fiume in piena di gente, senza bussola, senza fermarsi (MAI fermarsi nelle stazioni, sempre muoversi) cercando di uscire dal flusso al punto giusto su centinaia... c'è l'abbiamo quasi fatta, praticamente abbiamo rivisto le stelle a 300 metri dall'uscita voluta, un po come uscire a piazza CLN invece che Porta Nuova partendo da piazza Castello! e vai! :)

Ed entriamo nel flusso di gente di Kabuki-cho che inquieta sempre un po, mi ha sempre messo un po di ansia, ecco non che ci sia pericolo, ma è quella sottile sensazione di allerta che si assume sempre quando si è a Kabuki-cho, sviare i butta dentro, non urtare le facce da galera, non fotografare ciò che non dev'essere fotografato, non è che proprio ci si rilassi, non è l'allegra spensieratezza di Shibuya, no, no, qui è tutto decisamente più oscuro.





Ma non temete il nostro inviato alla fine ne uscì illeso, senza che nessun butta dentro lo buttò dentro qualche strano locale e senza aver incontrato bande di teppisti da picchiare... no aspetta, quello succede solo nel videogioco di Yakuza, nella realtà è un pochino più tranquillo... o no...

(musica di terrore e raccapriccio in sottofondo... ;)

Goodnight Artificial Life!

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