sabato 17 luglio 2010

4 - Madrid 2010 - Il monastero e la processione

Seguendo l'evidente esperto consiglio, stamattina mi alzo presto (see... le 10...) e mi involo in quel di Atocha per prendere il trenino che mi portasse al El Escorial.
Una piccola nota sul sistema dei trasporti di Madrid, metro bella, treni (si chiama Renfe la compagnia dei treni) belli, larghi, silenziosi, puliti e freschi, anche un piccolo regionale come quello per El Escorial fa impallidire di brutto un nostro intercity a lunga percorrenza.

Però... non si capisce una ciufola di niente! Tutte, ma dico tutte le scritte in spagnolo, manco Exit in inglese, sistema di cartellonistica totalmente assente, ufficio di informazioni assente, tabelloni elettronici assenti, assistenti di treno assenti, qui le cose o le sai o le sai, c'è da gridare al miracolo anche solo per fare 50 km e non perdersi, cacchio eppure di turisti qui ne hanno.

Scusate lo sfogo, ma mi fa girar le palle questa mentalità (che è anche nostra) tutta basata sull'improvvisazione, sull'approssimazione, insomma quella mentalità dove non è il servizio che fa di tutto per farsi capire e farsi usare, ma tu che devi sbatterti per capire come usare un servizio, che cacchio lo pago il servizio, mi dovete portare per manina santa a destinazione senza che io debba sbattermi neanche un minimo, se no mi fate il servizio gratis.

Riesco comunque ad arrivare ad El Escorial, dopo essermi goduto il paesaggio della Sierra di Guadarrama, sembra di essere nel Mexico di Red Dead Redemption o nei dintorni di El Paso del Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo, ad ogni collinetta o strada in terra battuta che porta in qualche piccola fazenda par di veder sbucare Marston oppure il Biondo a cavallo dei loro destrieri!

Arrivo alla stazione e mi aspetto di trovar l'ufficio turistico, invece l'hanno piazzato all'uscita della visita al Monastero de El Esorial, con somma dimostrazione di acume e ingegno, va bè, mi affido all'unico patetico cartello che indica il monastero (ricordo uno dei monumenti più importanti della Spagna intera) e mi inerpico per i 2 km che mi dividono dalla meta ambita.
Per fortuna siamo quasi ai mille metri e non dico che sia fresco, ma almeno si respira, anche sotto il sole cocente e l'odore dei pini che contornano la lussureggiante Sierra inebria le narici.

Arrivo al monastero, un pò affamato, ma ancora in forze e decido di visitarlo tutto per riemergere dopo tre ore stordito dalle meraviglie viste.
Forse la cosa che ha avuto maggior impatto, tanto da farmi trattenere il fiato e camminare in punta dei piedi è stata la visita alle tombe dei reali e dei nobili di lignaggio reale custodite nei meandri più profondi e freddi del monastero.
Inquietante e bellissimo insieme, il resto della visita è di poco inferiore, fra stanze reali, saloni monumentali, una biblioteca contente reperti di rara bellezza e una mastodontica, stordente, ammaliante e colossale Basilica c'è da rimanere costantemente con la bocca aperta ed il torcicollo ad ammirar tanta maestosità.


Dopo la visita alla caratteristica cittadina di El Escorial, veramente bellina, mi appropinquo per la discesa alla stazione, quand'ecco che decido di passare per un sentiero fra pini lussureggianti che porta in basso.
Un'azzardo meraviglioso, un jackpot che mi ha fatto attraversare questo fantastico sentiero in mezzo praticamente alla Sierra, fra l'odore di pini, il suono delle cicale, il silenzio del vento che leggero scuoteva le alte foglie, un'autentico incanto!
Ho scoperto poi che il sentiero si chiamava Paso del Principe e conduceva alla Casita del Principe giù dabbasso, nei pressi della stazione.


Stordito e incantato prendo il treno e torno a Madrid (anche qui, un cartello che sia uno manco a pagarlo).
Dopo una sosta in albergo esco a cena... bè ecco, ci provo almeno, è venerdì sera ed è un delirio!
Plaza Mayor, Calle de Toledo, Puerta del Sol un delirio! specialmente Puerta del Sol, talmente stracolma che dai, non poteva esser solo per il venerdì e infatti mi becco una bella processione della madonna (chi sa quale, l'ho soprannominata la Madonna Incandelata) con dignitari al seguito e indecente biomassa umana intorno.


Sto un pò li e poi piegato dalla fame inizio la Ricerca de la Tradicion.
Da qualche giorno (da ieri ;) ho l'assoluta certezza che i ristoranti in Plaza Mayor e dintorni siano trappole per turisti, infatti vi mangiano solo i turisti, invece per mangiar "como la tradicion" bisogna perdersi per le viuzze, ed ascoltar l'idioma, se vi sono solo spagnoli e se si comportano normalmente (qui è normale gettare a terra tovagliolini, pezzi di pane, noccioli di oliva, cicche di sigarette, di tutto insomma tanto che cammini nei ristoranti scrocchierellando come in spiaggia) allora probabilmente sei nel posto giusto e infatti mi son trovato in un locale tipico, così tipico che il menù era tutto in spagnolo ed ho ordinato indicando con il ditino quello che aveva preso il mio vicino di tavolo ;) e complimenti al vicino di tavolo :D

Bello satollo e con una stanchezza atavica addosso mi appropinquo al letto ambito...

Buenas santa noche!

Nessun commento:

Posta un commento