domenica 2 luglio 2017

4 ( JAPAN 2017 ) - Relax Quest

Il sole splende, lascio finalmente l'ombrello in Hotel e parto per la prima Quest della giornata.

Narra la leggenda che nei meandri residenziali di Shinjuku vi sia un luogo magico e segreto che si rivela solo nei giorni di ferie, in questo antro misterioso si celano le rarità più preziose di una delle compagnie di creatori di sogni più famose del Giappone, se non la più famosa:

La Square-Enix, la creatrice di Final Fantasy e sopratutto Dragon Quest!

Arrivo al tranquillo quartierino residenziale che ospita nel palazzo d'uffici a sinistra i veri, autentici, uffici della Square-Enix, da quel palazzo escono tutte le meraviglie adorate da milioni di persone in giro per il mondo, strano che il tutto non risplenda di magica luminescenza!


In mezzo a passeggiate alberate ecco ergersi l'antro delle delizie videogiocolose:


Dentro è un po un museo, un po un negozio, un po una caffetteria:

Sono riuscito a fare solo questo scatto di nascosto

Esco con i luccichini negli occhi e con due prezioni oggettini, uno di Final Fantasy e uno naturalmente di Dragon Quest :)

Riprendo la metro ancora sognante, un po assonnato e bello rilassato e decido di andare a visitare il Meiji Shrine ad Harajuku, quartiere dello shopping giovanile fra Shinjuku e Shibuya.

Già dalla stazione iniziavo ad intuire la dura e tremenda verità!

Mi incammino nell'enorme parco shintoista, solitamente locus amenus di fresca tranquillità... seee di solito appunto, non di domenica!


Ecco immaginate qualche decina di milioni di Giapponesi che liberi dalle loro torri di acciaio e vetro si riversano liberamente per la città godendosi la splendida giornata, condite il tutto con frotte di turisti ciccioni e casinisti (americani) ed ecco mi vedrete percorrere stradine alternative e tempietti nascosti ;)



Esco intatto dalla bolgia feriale, dopo aver anche trovando anche un tavolo nell'esclusivo ristorante del parco, tiè e mentre sono nel serpente umano infernale della biomassa turistico/feriale della fermata della Yamanote di Harajuku medito... dove andare per trovare un po di pace?

Ecco a Dainkan-Yama!

Questo piccolo, delizioso, affascinate quartierino ad ovest di Shibuya mi ha stregato dalla prima volta.
Conosciuto tramite il film Kamikaze-Girls (se non l'avete visto mi spiace tanto per voi):


Dainkan-Yama è il quartiere dei negozietti artistici, dei laboratori di moda strana, delle residenze e passeggiate tranquille e un po snob, c'è poca gente, un po perchè per arrivarci bisogna proprio volerlo, non ci si capita per caso, visto che bisogna prendere la sola tratta LOCAL della Toyoto Line, un po perchè i negozi e il tenore non è proprio da centri commerciali (qualcuno ha detto Jusco?).





Ci si imbatte in cose strane, come motorini elaborati e tamarri come manco i peggio Yanki di Kamikaze Girls:


Negozi assurdi in vicoletti nascosti:


E ci si ferma in un delizioso dehor a sosrseggiar spremuta d'arancia ed espresso godendosi la fresca brezza e il sommesso vociar dei giapponesi:


Ecco dovessi scegliere dove vivere a Tokyo non avrei dubbio alcuno, qui, assolutamente a Dainkan-Yama:



Ok, bello rilassato riprendo la Toyoto Line per Shibuya e quindi la Yamanote per Akihabara e come un bravo giapponese mi addormento all'istante appena seduto sul vagone della Yamanote.
Arrivo ad Akihabara e visto il sonnellino faccio colazione ;)


Non prima di aver girellato in mezzo alla strada principale di Akihabara, oggi chiusa al traffico:


Vado a cena ad Akiba City e da bravo italiano mi fermo a vedere un po di partita di calcio fra Tokyo e Osaka, ovviamente tutto bello ordinato, tranquillo, sereno e rilassante:


Ok, ricerca del Relax, anche di domenica, riuscita!

つづく


sabato 1 luglio 2017

3 ( JAPAN 2017 ) - The underground, the clouds and the Illy

Stamattina mi sveglio e pioveva...
che fare a Tokyo quando piove, bè si va nel sottosuolo!

Mi reco a Shinjuku Station, sapete no quella piccolissima e discreta stazioncina grande come un capoluogo di provincia in cui transitano 3 milioni di persone al giorno, con decine e decine di linee sparse su 5-7 piani di binari e più di 50 ingressi-uscite, spesso fuse con centri commerciali così enormi che le gru sembrano un ripostiglio degli stracci.

A Shinjuku Station ci si perde, è un'assioma ineluttabile, un principio karmico imprescindibile, se vuoi uscire a est, esci a sud, se vuoi uscire a sud esci a ovest:

appunto...
Ma poco male, basta addentrarsi senza paura in una qualsiasi via circondi la stazione:


Addentrarsi per vie circondate di ristoranti e nogozietti:


Ed immergersi nell'infinito del sottosuolo labirintico, ecco le foto non rendono la profondità assoluta dei corridoi, non si scorge letteralmente la fine a occhio nudo, si cammina, si scende, si sale, si svolta, si cammina, ci si perde in questa anomalia fringe, in questo mondo parallelo pieno di gente, negozi, distrazioni, suoni, odori seguendo "l'Indicazione", il faro guida: Metropolitan Building.





Ecco giusto per darvi una vaga idea questo è il quartiere dei grattacieli, km e km di avvenieristici palazzi di acciaio e vetro, le zone in blu rappresentano il mondo del sottosuolo, forse anche più vasto delle superficie, che tralaltro fra sali e scendi, ponti pedonali e passerelle non ti sembra di calpestare più neppure sotto il cielo nuvoloso.


Ed eccoci a "riveder le stelle":


E questo è il discreto e piccolino "Palazzo Metropolitano" che ospita il comune di Tokyo di solo qualche decina di milioni di persone:


Le due torri ospitano al 45esimo piano due osservatori gratuiti, quindi dopo il sottosuolo ci innalziamo fra le nuvole:

piccole casettine...
grandi palazzi...

Quindi dopo esser discesi nel sottosuolo e innalzati fra le nuvole percorriamo le strade appena smesso di piovischiare:

Keio Plaza, c'è una storia qui dietro che risale al 2009 
Un'attimino di claustrofobia...
Un giro per il quartiere dei negozi, giusto per sbavar un cicinin sull'imminente uscita di Dragon Quest XI, il gioco più atteso dall'arcipelago nipponico (e non solo):


E poi via verso Ginza dove avevo appuntamento per un caffè e sorpresa!
Mi ero scordato, ma tutti i weekend le strade principali dal Ginza 4 chome, l'incrocio principale di Ginza sono chiuse al traffico, per permettere a qualche centinaia di migliaia di persone di girellare tranquilli facendo window shopping, ovvero limitandosi a guardar le vetrine visto il tenore assolutamente costosissimo dei negozi: Armani, Cartier, Gucci ecc...


ooops, lo riconoscete?


Avevo assolutamente bisogno di un caffè e così Junko, nonostante fosse anche lei un po stanca, mi accompagna fino ad Illy cafè dove mi bevo un'espresso "come a casa de noaltri" e gli frego metà tiramisù :D


Infine cala la sera e mi becco un concerto improvvisato (ma forse manco troppo) ad Akihabara:


Ok, lo ammetto inizio ad accusare il colpo, fra volo e queste due giornate dove non mi sono fermato un attimo sono davvero stanco e i miei poveri piedini chiedono pietà non essendo abituati a questi ritmi, una media di 20.000 passi al giorno fra ieri e oggi!

Ma domani è domenica e me la prenderò beeeellla tranquilla :)



つづく


2 ( JAPAN 2017 ) - The Gift and the memories

Dormo come un Budda nel tempio, un bel letto dove posso allungarmi dopo 11 ore seduto è fantastico!
Bella temperatura in camera, anche senza aria condizionata, copertina e ho ghirato fino alle 9, stamattina avevo un’appuntamento con un certo regalino che volevo farmi ;)
Dopo un "Cafè Veloce" vado nella stazione di Asakusa-bashi, riattivo la mia Suica (c’erano ancora 700 Yen sopra) e partiamo verso Ginza!

E cosa c’è a Ginza?
Indovinate un po? Un piccolo negozietto di 4 piano con una mela bianca girevole sul tetto ;)
Ebbene si, dopo due anni rieccomi qui per prendere l’Apple Watch 2 Serie Nike+ !


E vai! Attivazione ovviamente nello store, velocissima, seguito a turno da 3 Genius in blu, ovviamente tutto ripristinato come il mio vecchio Apple Watch… ma questo… è così veloce! Più pesante, consistente, ha il GPS integrato e ovviamente la resistenza all’acqua fino a 50m :)
Bello contento con il mio Apple Watch 2 (omen nomen) al polso mi prendo un caffè da Doutor con vista su Ginza 4 chome:


E rifocillato mi dirigo alla stazione di Ginza, da qui transitano 3 linee, una porta a Shibuya, una porta a Shinjuku… dove andare? Ma si va andiamo a Shinjuku, poi no va andiamo a Shibuya, avevo voglia di rinfrescar antiche memorie:


Mi fermo sulla terrazza della stazione, lascio che termini di piovischiare e mi immergo nel quartiere più incasinato di Tokyo :)


Shibuya è stato il primo quartiere che ho conosciuto e a parte il famosissimo attraversamento pedonale della Stazione-QFront-109 c’è un quartiere residenziale carinissimo e autentico su per le collinette del quartiere, basta addentrarsi un pochino e ripercorrere le strade che mi portarono dal mio primo albergo alla stazione di Shibuya.

Da questa “Gelateria” (in italiano) bisognava salire per una strada dalla cui sommità si scorgono i palazzi del metropolitan building di Shinjuku


Non prima di aver passato case stranissime, attività commerciali particolari, vie e abitazioni autentiche, lontani dai quartieri commerciali e “turistici” dove i giapponesi davvero vivono:






Ed eccoci giungere al mio negozietto preferito qui a Shibuya, dove mi fermavo a prendere il caffè per la mattina seguente:


La passeggiata per arrivare alla mia prima lavanderia a gettoni di sempre:


e l’ingresso del mio primo albergo, vi giuro che in tanti anni non è cambiato niente, stesso telefono a gettoni a sinistra dello stesso bancone, stesso divano e poltrone, identico tutto, come congelato nel tempo, quanti ricordi, sono contento che sia ancora aperto e che sia tutto come sempre:


Ripercorro l’antica via che mi riportava in stazione, con le sue smoking area improvvisate:


E quelle istituzionali sulla Dogenzaka, tappa fissa, imprescindibile della passeggiata albergo -> stazione:


Ed rieccoci nella Shibuya dei colori, suoni, luci e saliscendi



Shibuya è un misto di ricordi e cambiamenti, di contraddizioni e di genuinità a volte sorprendentemente ingenue, il quartiere è cambiato tanto, tantissimo in tutto questo tempo, se farò mai un book fotografico temporale sembrerebbe quasi un’altro quartiere, una cafetteria che è diventata un family mart, il mio internet point che è diventata una palestra, il mio ristorante preferito che è diventato una vineria, negozi cambiati, chiusi, palazzi tirati giù, ricostruiti e diventati H&M o Zara o Adidas.
In certe vie è irriconoscibile e viene spontaneo pensare che era meglio prima, ma questo dipende solo dall’affezionarsi ai ricordi, in verità non è ne meglio ne peggio, solo diverso e qui bisogna abituarsi, già nel giro di due anni si tirano giù palazzi e se ne costruiscono altri da decine di piani come niente fosse.
Tokyo è una città in costante mutamento, cambia pelle, ma la sostanza, l’identità autentica dei quertieri rimane costante ed è questo fiorse ciò che davvero importa.
Si fa sera e rosso di sera bel tempo si spera, torno ad Akihabara:


e dopo un’altra bella, gustosa tempura (devo ricordarmi di fotografarla prima di gettarmi a divorarla!) mi godo la sera in uno dei rarissimi dehor di Tokyo


Ma quanto me la sto godendo questa incredibile città!

つづく